martedì 30 ottobre 2007

Questo Blog ha cambiato nome e indirizzo


Ho trasferito tutti i contenuti di questo blog, e quelli che ho pubblicato successivamente, al nuovo indirizzo




dove troverete il mio nuovo Blog "Polizze&Opinioni Online".


Ho inteso in questo modo utilizzare strumenti di editing più adatti alle mie esigenze di comunicazione e in particolare quelli che mi permettono di pubblicare in pagine separate dai post i miei commenti più corposi.


Questo blog cesserà di esistere non appena verificherò la avvenuta migrazione della frequenza di visite al nuovo indirizzo.

Ancora un grazie a tutti i vecchi e nuovi visitatori.

giovedì 18 ottobre 2007

La Formazione obbligatoria degli Intermediari Assicurativi. La risposta dello SNA.


La formazione obbligatoria prevista dal Codice delle Assicurazioni Private e dal Regolamento Intermediari, è stata vissuta sin dalla sua prima pubblicazione come un adempimento oneroso perchè obbligatorio.

Pochi, troppo pochi, sono gli Intermediari che hanno letto questo provvedimento come una occasione di dimostrazione verso la pubblica opinione di voler cambiare pagina, con nuovi comportamenti e nuovi contenuti professionali. Migliori e approfondite competenze sono strumenti indispensabili se si vuole orientare la clientela, libera dal vincolo del contratto poliennale e molto più informata anche grazie alla Rete, verso la soluzione contrattualmente più adatta alle proprie esigenze.

La formazione obbligata è solamente uno stimolo attraverso il quale, soddisfatta l'adempienza alla norma, si inizia a percorrere un viaggio nella conoscenza, per definire meglio il proprio ruolo, tra quelli offerti dai vari canali di vendita nel mercato delle polizze e a disposizione dei clienti.

Esemplare la lettura data dallo SNA delle nuove necessità dei propri iscritti, ma improprio il messaggio con il quale si accompagna la presentazione dell'iniziativa.




omissis...

E’ per questo motivo che la commissione formazione dello SNA, in questi ultimi sei mesi, ha lavorato serratamente ed alacremente per fare in modo che quel diffuso lamentato senso di malessere che striscia tra gli agenti di assicurazione possa trasformarsi nel tempo in una ventata generale di convinzione, forza ed energia, produttive; per fare in modo che quelle ineluttabili incombenze, quel gravoso adempimento burocratico e quei balzelli, connessi alla cosiddetta riqualificazione professionale, si trasformino nel tempo in una importante quanto necessaria opportunità per dare finalmente nuovo impulso all’attività assicurativa.


...omissis



Il rischio di voler essere a ogni costo "dalla parte degli iscritti" fa inevitabilmente scivolare lo SNA verso una inopportuna demagogia , che dà ragione a coloro che della formazione obbligatoria fanno una questione di "bollino di tassa pagata" e non di qualità professionale necessaria. In questo le associazioni di categoria devono contribuire a traghettare i propri aderenti verso una presa di coscienza diversa, altrimenti il trasloco verso una riconoscibile professionalità sarà lungo e accidentato.


Leggi il documento SNA completo.

Dal sito dell'ISVAP-Quando cambiare i piani diventa obbligatorio.

COMUNICATO STAMPA DEL 18 OTTOBRE 2007
L’ISVAP ha autorizzato la costituzione di una nuova compagnia vita, denominata Sud Polo Vita, che fa capo al gruppo bancario Intesa Sanpaolo. Alla compagnia, che successivamente sarà ceduta sul mercato, sarà conferito il ramo d’azienda di Eurizon Vita e di Intesa Vita. L’operazione realizza la condizione posta dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per autorizzare la fusione tra Imi Sanpaolo e Banca Intesa e limitarne così gli effetti anticoncorrenziali sul mercato assicurativo.

Montepaschi Vita Annual Forum 2007-L'ANIA incoraggia i canali alternativi ma continua a essere inespugnabile verso il plurimandato.

E' stato un convegno molto interessante quello organizzato anche quest'anno dalla Compagnia Vita del Gruppo Montepaschi di Siena. I relatori internazionali hanno testimoniato come la bancassicurazione debba tener conto che all'interno di un mercato mondiale fortemente globalizzato esistono ancora profili di clientela diversificati nei singoli Paesi, che devono essere assecondati e incoraggiati nelle loro diversità per ottimizzare politiche e prodotti e garantire sviluppo e risultati.
Grandi visioni e ampie prospettive, che confermano come ovunque i due mestieri, quello dell'assicuratore e quello della banca, siano distinti e inconfondibili, senza che nessuno possa o ritenga ragionevolmente di sostituirsi all'altro nelle reciproche attività, soprattutto perchè, come ha sottolineato qualcuno, il cliente è sempre lo stesso per entrambi.
All'interno della tavola rotonda pomeridiana il presidente dell'ANIA Cerchiai, opportunamente sollecitato dal giornalista moderatore di turno, ha espresso la sua condivisione sulla validità di canali alternativi, soprattutto le banche se remunereranno gli operatori addetti alla vendita delle polizze, ma senza escludere anche la Grande Distribuzione.
Riflessione quindi razionalmente collocata nel futuro di un presente già molto significativo, ma che è stata appesantita dalla ennesima critica e minacciosa resistenza verso il prossimo regime di plurimandato obbligatorio imposto dalla riforma Bersani.
Ancora una volta ha demolito la capacità degli agenti di assicurazione di fare sistema in un nuova e legittimata possibilità di plurimandato. Ancora una volta ha affermato che gli agenti non ricercheranno la migliore soluzione ma la migliore provvigione, a danno di clienti e tariffe.
Perchè ostinarsi a negare che le compagnie possono e dovranno pensare ad altri modi e professionalità per essere attraenti verso i propri agenti?
Perchè pensare quindi che il proprio mercato, compreso quello delle Compagnie associate , sia così povero da rinchiudersi esclusivamente all'interno di una politica di prezzi, premi o commissioni che siano?
Sembra una contropolitica di immagine a danno di tutto il settore assicurativo che non giova a nessuno. Non sarebbe il caso finalmente di rivederla?

Dipendenti delle Compagnie di Assicurazioni-Chiuso il contratto nazionale.


Ogni chiusura di un contratto nazionale merita apprezzamento per gli sforzi dedicati alla conclusione della trattativa.
Non è argomento di mio interesse l'approfondimento dell'aspetto normativo e retributivo che ne deriva, ritengo invece utile richiamare l'attenzione di chi legge, intermediari assicurativi in particolare, sulla parte dedicata agli operatori di call center.Anche nelle e per le Compagnie di Assicurazione l'attività dei call center diventa sempre più funzionale allo sviluppo.
Leggere di previsioni contrattuali riservate a attività di call center inbound e outbound ( rispettivamente gestione di attività di risposta a contatti in arrivo e attività di promozione di contatti in uscita finalizzate anche alla tentata vendita ) vuole dire che si esce finalmente allo scoperto, legittimando nuove attività commerciali, o meglio di rapporto con la clientela, potenziale o acquisita, molto comuni e praticate in altri comparti economici.
Prevedere possibilità di remunerazione con componenti anche provvigionali per queste categorie di addetti identifica nuove modalità di azioni commerciali, delle quali gli intermediari tradizionali devono tener conto e nelle quali devono altrettanto inserirsi con diverse e migliori qualificazioni professionali.
Il cambiamento è iniziato, e continua con le giuste risposte a criteri di trasparenza e maggiore informazione disponibili per il cliente consumatore. Chiamiamolo effetto Bersani se ci fa ancora piacere autodefinirci soggetti passivi di un mondo che cambia per tutti, ma è certamente più opportuno prendere definitivamente atto, con professionale consapevolezza, che il settore delle assicurazioni non si deve più considerare estraneo al contesto economico nel quale opera. Finite le rendite di posizione delle provvigioni precontate che accompagnavano le polizze poliennali bisogna dare spazio alla crescita di cultura e innovazione, senza temere confronti e competizione.

martedì 9 ottobre 2007

ASSICURAZIONI - Come se ne parla?



Parlare male delle assicurazioni è stato da sempre uno sport nazionale molto praticato.

Non c'è occasione nella quale qualcuno non testimoni una personale esperienza negativa vissuta nel nostro settore.
Esistono i reclami indirizzati all'ISVAP, che l'Istituto evade con puntuale rigore, ma esiste anche il web, la Rete.
Ed è attraverso la Rete che si diffonde in maniera ancora più assordante il malumore e il malcontento di assicurati e danneggiati.
Basta esplorare il mondo dei blog per rendersi conto della pessima reputazione della quale godono gli assicuratori.
Bisogna tenerne conto per migliorare, per modificare comportamenti e aumentare le competenze, per essere finalmente all'altezza di una visibilità globale. Per andare ben al di là di quanto un bel sito web possa far credere di promettere.
Per far coincidere il servizio con le aspettative, smentendo i pregiudizi.

sabato 6 ottobre 2007

Generali, assicurazioni su Second Life - I programmi e le aspettative della compagnia.

Aggiungo un ulteriore approfondimento delle motivazioni che hanno indotto le GENERALI a decidere di percorrere anche la strada del mercato virtuale. E' sicuramente un esempio di notevole visione prospettica nell'assecondare tendenze e mutamenti sociali dei quali ogni assicuratore deve istituzionalmente tener conto. Conciliare la velocità di cambiamento all'interno degli scenari di mercato con il rigore della prestazione assicurativa, per sua natura differita e asincrona, sarà un esercizio imprenditoriale di sicuro impegno.

venerdì 5 ottobre 2007

GENERALI: apre filiale su Second Life dando il via al mercato virtuale.


Stiamo assistendo a quello che ragionevolmente ci si può, o si dovrebbe, aspettare dal settore assicurativo: un nuovo modo di fare comunicazione.

Che il Leone di Trieste abbia pensato al suo avatar ha dell'incredibile, dopo che per anni ha concepito il messaggio pubblicitario in bilico tra il convenzionale e il "fatto in casa". Il suo stile era quello che un mio vecchio amico assicuratore definiva come la pubblicità che piaceva solamente al presidente della compagnia. Prudenza e rispetto della tradizione erano sino a poco tempo fa gli imperativi categorici del gruppo.

I tempi cambiano e bisogna cambiare rapidamente la propria visione.

Le liberalizzazioni sembrano aver agito da catalizzatore, innescando reazioni nei comportamenti e nelle intenzioni che pensavamo improbabili per il nostro settore.

La strada è certamente quella giusta, anche se bisognerà mettere in conto il prezzo di qualche probabile eccesso nella ricerca di stupire con vampate di nuova tecnologia, e che comunque non deve distogliere nessuno dagli impegni istituzionali obbligatori. Servizio, capacità economica, trasparenza, rispetto della distribuzione e...il pagamento celere e appropriato dei sinistri.

La campagna pubblicitaria di Allianz in Italia-Un esempio da imitare.

Finalmente una campagna pubblicitaria che non sembra fatta da una compagnia di assicurazioni!
Credo che questo sia il migliore complimento che si possa fare alla massiccia attività di comunicazione avviata dal gruppo tedesco.I numeri dichiarati sono all'altezza delle cifre indicative del gruppo:
  • campagna stampa: 260 uscite in oltre 60 testate tra quotidiani e periodici tra ottobre e dicembre
  • affissioni: 6x3 in 13.600 posizioni in 13 capoluoghi di regione e impianti di prestigio a Roma e Milano tra ottobre e dicembre.
  • spot televisivi: uno spot istituzionale da 60 secondi, altri due spot da 30 secondi ciascuno dedicati rispettivamente alle coperture auto e alla protezione pensionistica.

L'investimento di qualche decina di milioni di euro si è reso necessario per sostenere l'azione di rebranding di tutte le ex compagnie del gruppo presenti in Italia. Anche se l'aggancio al nuovo unico marchio internazionale, Allianz appunto, servirà a trainare in una altrettanto unica visibilità globale le precedenti immagini di ogni singola compagnia, non si può ignorare la delicata complessità di questa operazione.

Si tratta di soppiantare tre aziende saldamente ancorate dalle rispettive storie e tradizioni sul territorio attraverso altrettante distinte reti distributive. Bisogna far comprendere anche al più isolato cliente della altrettanto più isolata provincia italiana che il nuovo è meglio del prima.L'immagine del sole è rassicurante, la musica altrettanto e per di più piacevolmente nota e orecchiabile.


Non si fa mai menzione al rischio, a qualsiasi altro avvenimento negativo.E' un interessante esempio di scelta pubblicitaria coerente con gli scopi e i tempi, esattamente il contrario di quanto hanno fatto sinora, tranne rarissime eccezioni, le compagnie in Italia. E' la fine di tutti quelli che nelle compagnie pensavano di potere fare a meno dell'affidarsi a una creatività professionale e non influenzata dagli indirizzi di compiacenza fuorviante della committente.E' un bell'aiuto agli agenti Allianz, i quali devono aggiungere anche la grande fatica della rinascita del logo a quelle che li accomunano agli altri loro colleghi.

Generali: accordo fatto con gli agenti - Il Sole 24 ORE



Che un quotidiano come Il Sole 24 ORE dedichi a questa notizia uno spazio nella pagina iniziale del proprio sito web è cosa buona e significativa. Vorrà dire anche che l'ufficio comunicazione delle GENERALI lavora bene, ma scrivere di assicurazioni, e ancor più degli assicuratori intermediari, significa anche muovere i primi passi verso un informazione equilibrata e finalmente non polemica. E' uno dei tanti meriti dei recenti provvedimenti di liberalizzazione. E' un primo piccolo risultato nella ancora lunga strada del considerare l'attività assicurativa obiettivamente e senza pregiudizi, per quello che è realmente. Una importante e trasnazionale attività economica, trasversale a tutte le altre.


L'accordo delle GENERALI è un bel risultato, è forse la prima occasione in assicurazioni nella quale due parti, reciprocamente coinvolte negli stessi interessi finali, hanno trattato come partner d' affari e non come antagonisti. A dimostrazione che il plurimandato può essere davvero una nuova opportunità, e non una deprecabile sciagura.