lunedì 10 settembre 2007

Fare o non fare? La risposta giusta.



L'ISVAP ha posto in fase di consultazione il


REGOLAMENTO DI CUI ALL’ARTICOLO 2 DEL DECRETO LEGISLATIVO 7 SETTEMBRE 2005, N. 209 -CODICE DELLE ASSICURAZIONI PRIVATE - CONCERNENTE LE ISTRUZIONI APPLICATIVE SULLA CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI ALL’INTERNO DEI RAMI.

dal quale stralcio la parte riguardante l'argomento "ritiro della patente" che è stato ripetutamente riportato dai media negli ultimi giorni.



omissis...


Articolo 4
(Rischi non assicurabili)
1. Fermi restando i divieti derivanti da norme di legge, non è assicurabile il rischio di
ritiro temporaneo o sospensione della patente di guida conseguente a violazioni del
Nuovo Codice della strada, ivi comprese le conseguenze indirette dell’applicazione di
sanzioni amministrative per violazioni allo stesso Codice, quali la corresponsione di
diarie e il rischio derivante dalla necessità di sostenere costi per il pagamento di corsi
di recupero dei punti decurtati dalla patente all’assicurato/conducente o per il
pagamento della revisione e per il riottenimento della patente stessa a seguito di
infrazioni al Nuovo Codice della strada.


omissis...


Citazione per completezza di notizia, e per richiamare la attenzione di ognuno su un valore della professione assicurativa, compagnie e intermediari, che tutti dovremmo considerare intrinseco e irrinunciabile. Intendo riferirmi all'etica professionale, che anche nel nostro settore deve essere in ogni occasione possibile presente nelle comuni azioni e intenzioni.

L'attività assicurativa è per definizione riflessione e valutazione, e, nell'essere trasversale a ogni settore di attività, ha radici nel sociale che non possiamo dimenticare o disconoscere.

Benvenuta quindi una regolamentazione che, seppure in un suo frammento , ci richiami alle nostre responsabilità.

Ladri di Internet



Se qualcuno ha ancora dei dubbi sulla stabilità e sufficienza delle conoscenze necessarie per fare il mestiere dell'assicuratore è bene che si dedichi ad altre convinzioni. Siamo richiamati quotidianamente all'ordine da "innovazioni" nei reati e nei comportamenti che determinano nuove aree di rischio e di eventuali coperture. Tecnologie collaudate o innovative mostrano ambiti di intrusione e compromissione che spesso ritenevamo improbabili.

Ma rischi e coperture devono essere accompagnati, o addirittura preceduti, da una consapevole azione di informazione e prevenzione. La prevenzione è uno dei tanti doveri che l'assicuratore, e con lui l'intermediario, ha nei confronti dei propri clienti, e rappresenta spesso un modo per acquisirne di nuovi. E questo allarga gli orizzonti delle conoscenze e delle strategie necessarie, prospettando contorni competitivi nei quali anche il prezzo assume diverse valenze.

Tgfin - Notizie d'agenzia-Assicurazioni: Bernheim, prima delle riforme ascoltare professionisti

Quando si coltiva il gusto del paradosso.

Tgfin - Notizie d'agenzia-Assicurazioni: Cerchiai (Ania), Bersani rimediti su alcune misure

Senza ulteriori commenti.

Fuga dalle polizze vita: In un anno "persi" 8,5 miliardi - Il Sole 24 ORE




La continua fluidità dei mercati e la conseguente emotività dei sottoscrittori sottolinea ancora una volta il delicato equilibrio tra assicurazioni e raccolta del risparmio.
Il sottile confine che ogni gruppo assicurativo pone tra le due attività le rende sempre più interdipendenti e capaci di influenzarsi a vicenda. I buoni o cattivi risultati dell'una o dell'altra possono generare quell'effetto specchio che inevitabilmente converge poi sull'intermediario, soprattutto se unico.
La ricetta del cliente globale richiede pertanto una combinazione di azioni attente, e libere dalla tentazione di promesse mirabolanti. Questo significa anche che bisogna dosare in misura altrettanto corretta la pressione che ogni compagnia esercita sulla propria rete, subordinando spesso migliori traguardi provvigionali dell'assicurativo al raggiungimento di impegnativi risultati nel finanziario.
Questo è senza dubbio un altro valido motivo per il quale compagnia e intermediario devono essere capaci di rendere complementari i rispettivi obiettivi. Il mantenimento di rapporti stabili con i propri clienti deve essere condizione prioritaria di ogni strategia, evitando con cura che l'assicurativo diventi asincrono ripetto al finanziario.
Sarà il plurimandato a definire la titolarietà del patrimonio clienti dell'intermediario, dando un diverso significato al concetto di portafoglio?