venerdì 5 ottobre 2007

GENERALI: apre filiale su Second Life dando il via al mercato virtuale.


Stiamo assistendo a quello che ragionevolmente ci si può, o si dovrebbe, aspettare dal settore assicurativo: un nuovo modo di fare comunicazione.

Che il Leone di Trieste abbia pensato al suo avatar ha dell'incredibile, dopo che per anni ha concepito il messaggio pubblicitario in bilico tra il convenzionale e il "fatto in casa". Il suo stile era quello che un mio vecchio amico assicuratore definiva come la pubblicità che piaceva solamente al presidente della compagnia. Prudenza e rispetto della tradizione erano sino a poco tempo fa gli imperativi categorici del gruppo.

I tempi cambiano e bisogna cambiare rapidamente la propria visione.

Le liberalizzazioni sembrano aver agito da catalizzatore, innescando reazioni nei comportamenti e nelle intenzioni che pensavamo improbabili per il nostro settore.

La strada è certamente quella giusta, anche se bisognerà mettere in conto il prezzo di qualche probabile eccesso nella ricerca di stupire con vampate di nuova tecnologia, e che comunque non deve distogliere nessuno dagli impegni istituzionali obbligatori. Servizio, capacità economica, trasparenza, rispetto della distribuzione e...il pagamento celere e appropriato dei sinistri.

La campagna pubblicitaria di Allianz in Italia-Un esempio da imitare.

Finalmente una campagna pubblicitaria che non sembra fatta da una compagnia di assicurazioni!
Credo che questo sia il migliore complimento che si possa fare alla massiccia attività di comunicazione avviata dal gruppo tedesco.I numeri dichiarati sono all'altezza delle cifre indicative del gruppo:
  • campagna stampa: 260 uscite in oltre 60 testate tra quotidiani e periodici tra ottobre e dicembre
  • affissioni: 6x3 in 13.600 posizioni in 13 capoluoghi di regione e impianti di prestigio a Roma e Milano tra ottobre e dicembre.
  • spot televisivi: uno spot istituzionale da 60 secondi, altri due spot da 30 secondi ciascuno dedicati rispettivamente alle coperture auto e alla protezione pensionistica.

L'investimento di qualche decina di milioni di euro si è reso necessario per sostenere l'azione di rebranding di tutte le ex compagnie del gruppo presenti in Italia. Anche se l'aggancio al nuovo unico marchio internazionale, Allianz appunto, servirà a trainare in una altrettanto unica visibilità globale le precedenti immagini di ogni singola compagnia, non si può ignorare la delicata complessità di questa operazione.

Si tratta di soppiantare tre aziende saldamente ancorate dalle rispettive storie e tradizioni sul territorio attraverso altrettante distinte reti distributive. Bisogna far comprendere anche al più isolato cliente della altrettanto più isolata provincia italiana che il nuovo è meglio del prima.L'immagine del sole è rassicurante, la musica altrettanto e per di più piacevolmente nota e orecchiabile.


Non si fa mai menzione al rischio, a qualsiasi altro avvenimento negativo.E' un interessante esempio di scelta pubblicitaria coerente con gli scopi e i tempi, esattamente il contrario di quanto hanno fatto sinora, tranne rarissime eccezioni, le compagnie in Italia. E' la fine di tutti quelli che nelle compagnie pensavano di potere fare a meno dell'affidarsi a una creatività professionale e non influenzata dagli indirizzi di compiacenza fuorviante della committente.E' un bell'aiuto agli agenti Allianz, i quali devono aggiungere anche la grande fatica della rinascita del logo a quelle che li accomunano agli altri loro colleghi.

Generali: accordo fatto con gli agenti - Il Sole 24 ORE



Che un quotidiano come Il Sole 24 ORE dedichi a questa notizia uno spazio nella pagina iniziale del proprio sito web è cosa buona e significativa. Vorrà dire anche che l'ufficio comunicazione delle GENERALI lavora bene, ma scrivere di assicurazioni, e ancor più degli assicuratori intermediari, significa anche muovere i primi passi verso un informazione equilibrata e finalmente non polemica. E' uno dei tanti meriti dei recenti provvedimenti di liberalizzazione. E' un primo piccolo risultato nella ancora lunga strada del considerare l'attività assicurativa obiettivamente e senza pregiudizi, per quello che è realmente. Una importante e trasnazionale attività economica, trasversale a tutte le altre.


L'accordo delle GENERALI è un bel risultato, è forse la prima occasione in assicurazioni nella quale due parti, reciprocamente coinvolte negli stessi interessi finali, hanno trattato come partner d' affari e non come antagonisti. A dimostrazione che il plurimandato può essere davvero una nuova opportunità, e non una deprecabile sciagura.