giovedì 18 ottobre 2007

La Formazione obbligatoria degli Intermediari Assicurativi. La risposta dello SNA.


La formazione obbligatoria prevista dal Codice delle Assicurazioni Private e dal Regolamento Intermediari, è stata vissuta sin dalla sua prima pubblicazione come un adempimento oneroso perchè obbligatorio.

Pochi, troppo pochi, sono gli Intermediari che hanno letto questo provvedimento come una occasione di dimostrazione verso la pubblica opinione di voler cambiare pagina, con nuovi comportamenti e nuovi contenuti professionali. Migliori e approfondite competenze sono strumenti indispensabili se si vuole orientare la clientela, libera dal vincolo del contratto poliennale e molto più informata anche grazie alla Rete, verso la soluzione contrattualmente più adatta alle proprie esigenze.

La formazione obbligata è solamente uno stimolo attraverso il quale, soddisfatta l'adempienza alla norma, si inizia a percorrere un viaggio nella conoscenza, per definire meglio il proprio ruolo, tra quelli offerti dai vari canali di vendita nel mercato delle polizze e a disposizione dei clienti.

Esemplare la lettura data dallo SNA delle nuove necessità dei propri iscritti, ma improprio il messaggio con il quale si accompagna la presentazione dell'iniziativa.




omissis...

E’ per questo motivo che la commissione formazione dello SNA, in questi ultimi sei mesi, ha lavorato serratamente ed alacremente per fare in modo che quel diffuso lamentato senso di malessere che striscia tra gli agenti di assicurazione possa trasformarsi nel tempo in una ventata generale di convinzione, forza ed energia, produttive; per fare in modo che quelle ineluttabili incombenze, quel gravoso adempimento burocratico e quei balzelli, connessi alla cosiddetta riqualificazione professionale, si trasformino nel tempo in una importante quanto necessaria opportunità per dare finalmente nuovo impulso all’attività assicurativa.


...omissis



Il rischio di voler essere a ogni costo "dalla parte degli iscritti" fa inevitabilmente scivolare lo SNA verso una inopportuna demagogia , che dà ragione a coloro che della formazione obbligatoria fanno una questione di "bollino di tassa pagata" e non di qualità professionale necessaria. In questo le associazioni di categoria devono contribuire a traghettare i propri aderenti verso una presa di coscienza diversa, altrimenti il trasloco verso una riconoscibile professionalità sarà lungo e accidentato.


Leggi il documento SNA completo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo sulla necessità della formazione, ma sono delusa dalla interpretazione data dallo SNA, in disaccordo con quella di alcune mandanti, in merito alla formazione dei dipendenti e subagenti da parte degli Agenti.
Considerato che la responsabilità della formazione ricade su quest'ultimi, non vedo come possano essere considerati "formazione professionale" alcuni corsi - a pagamento - venduti dal Sindacato in merito, ad esempio, "tecniche di vendita".
Credo che per onestà verso la categoria e per non sminuirne la professionalità, il Sindacato avrebbe dovuto chiedere che gli Agenti con anzianità di almeno tot anni ed in regola con i propri corsi, potessero essere considerati idonei alla formazione del personale e dei loro subagenti.

Diversamente si potrebbe avere le sensazione che si cerchi di usare questo obbligo per fare cassa, e che si cerchi di sminuirne la portanza limitandola al versamento di un importo (più possibile contenuto) per avere il bollino giusto.

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)