giovedì 18 ottobre 2007

Montepaschi Vita Annual Forum 2007-L'ANIA incoraggia i canali alternativi ma continua a essere inespugnabile verso il plurimandato.

E' stato un convegno molto interessante quello organizzato anche quest'anno dalla Compagnia Vita del Gruppo Montepaschi di Siena. I relatori internazionali hanno testimoniato come la bancassicurazione debba tener conto che all'interno di un mercato mondiale fortemente globalizzato esistono ancora profili di clientela diversificati nei singoli Paesi, che devono essere assecondati e incoraggiati nelle loro diversità per ottimizzare politiche e prodotti e garantire sviluppo e risultati.
Grandi visioni e ampie prospettive, che confermano come ovunque i due mestieri, quello dell'assicuratore e quello della banca, siano distinti e inconfondibili, senza che nessuno possa o ritenga ragionevolmente di sostituirsi all'altro nelle reciproche attività, soprattutto perchè, come ha sottolineato qualcuno, il cliente è sempre lo stesso per entrambi.
All'interno della tavola rotonda pomeridiana il presidente dell'ANIA Cerchiai, opportunamente sollecitato dal giornalista moderatore di turno, ha espresso la sua condivisione sulla validità di canali alternativi, soprattutto le banche se remunereranno gli operatori addetti alla vendita delle polizze, ma senza escludere anche la Grande Distribuzione.
Riflessione quindi razionalmente collocata nel futuro di un presente già molto significativo, ma che è stata appesantita dalla ennesima critica e minacciosa resistenza verso il prossimo regime di plurimandato obbligatorio imposto dalla riforma Bersani.
Ancora una volta ha demolito la capacità degli agenti di assicurazione di fare sistema in un nuova e legittimata possibilità di plurimandato. Ancora una volta ha affermato che gli agenti non ricercheranno la migliore soluzione ma la migliore provvigione, a danno di clienti e tariffe.
Perchè ostinarsi a negare che le compagnie possono e dovranno pensare ad altri modi e professionalità per essere attraenti verso i propri agenti?
Perchè pensare quindi che il proprio mercato, compreso quello delle Compagnie associate , sia così povero da rinchiudersi esclusivamente all'interno di una politica di prezzi, premi o commissioni che siano?
Sembra una contropolitica di immagine a danno di tutto il settore assicurativo che non giova a nessuno. Non sarebbe il caso finalmente di rivederla?

1 commento:

Anonimo ha detto...

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